Categoria: poesia

E R A

Era tutto per Noi …

… l’argentino suono delle posate nuove
il rosso del divano a cuori
le persiane verdi a strapiombo sul borgo
che guardo dal mio nido a nolo
fiaccola sul sentiero
nei cassetti di uno stormo
all’appena di questo sogno.
Fresco d’estate
caldo d’inverno
il fiume che ci scorre
senza straripare almeno un poco.

Ed era …

… ancor prima che fosse
la casa Tua strappata all’Eremo
/coi fichi di miele pieni
su quell’albero solo/
dentro i nostri occhi.

@ 6 luglio ore 17,44

P e n e l o p e

Entro

Divincolata
eterea
con un bouquet di pennelli
i colori scelti
e una tela

La notte
ha volto argenteo.
Strade tesse e sveste
Penelope
il suo manto di chimera.
Lampioni accesi
l’attesa
che non viene

È mare il cielo
e Io diversa
non tocco più la terra.
Un volo forse
o un salto
mi ha rapita
in un bosco d’Uva Nera

Dirige il Silenzio
nudità che trema
profonda sinfonia d’orchestra

dietro vellutate tende

@ ore 7,30

P i o v i m i

Piovimi …

piovimi addosso
con tutta l’estasi che voglio,
della Tua pelle fammi coltre
ché io esisto se tu esisti
A m o r e

… Mio …

lo tengo oltre
nelle fragilità d’osate corde
d’un antico suono

<>

Ma scroscia l’Anima
quando la sua fonte
incontra,
il letto
a riversare
corso di parole.
Bianca ancella
a fluire,
da lampi e tuoni
accesa
mentre il fango
cola
altrove

e Lui mi viene
e nuda veste trova

@ ore 8,00

S o l a

La maestosità dei campi
in placida attesa

<gravida anche quando vuota>

ha il senso del mare
così supina al cielo
l’innocenza d’essere
s o l a
nella mappa del mondo
l’importanza di un filo d’erba

Io che gravito tra colpa e perdono

@ ore 7,30

Un cristo non risorto

Ho accatastato giorni
anni
la mia partita doppia
un dare e avere su trespoli
di grotte

.

Troppo tardi
e a nolo
la Consapevolezza
-estremo atto di un ruolo-
affacciato a una finestra
sui rami del poco

:

ha vendemmiato il Niente
al postumo incrocio

se Niente vale il Vuoto
di un cristo non risorto

@ 1 luglio ore 8,10

P a n n i

Stavano stesi
su un poggiolo di pietra
multicolori accesi
a pronta presa:

p a n n i

che passai veloce
sulle mie quattro ruote,
con la faccia schiaffeggiata
e una tempesta di tronchi
a inchiodarmi la voce

tremenda
sensazione

dove il perdono latita
e il cervello è morso

da puzzolente rancore

@ 1 luglio ore 7,00

Mente e Corpo°

Di solitudine
può morire
il respiro in blocco,
l’Argonauta
che il vello più non trova,
la Sirena
che perso ha la sua voce

.

Ma se
la Mente
si propone
come fortemente vuole,
anche il canto torna al corpo,
l’imene viene
d’onde dolci

nel cuore della notte
sotto i raggi del suo Sole

°
Perché differenziare Mente e Corpo?
Così indissolubilmente uniti vena a vena , sangue a sangue …
nel mistero che è respiro finché morte non li separa
.

@ ore 9,07

… e Io …

Quasi lo tocchi
il Tempo
dolcissima desolazione
di un convento
nella fulgida estate.
Secchi muri
si sbriciolano e rimangono
come lì da sempre
cipria alla terra, cipria al selciato
sacro e profano assieme
angeliche ali
folletti e fate

Guardalo il pensiero
sonnolento come evade
senza fiatare
su quel consumato.
Il verde che lo tiene selvaggio
di nobiltà lo cresce
senza spazio né momento,
il dolore più non resta
dalla luce è accecato
cicatrici scorre
sorgenti fra rocce
arterie lievi

Questo il Mondo
che fino alle ossa voglio
film dove s’entra
senza inutili parole
col respiro della festa

… e Io …

ombra alla mia ombra
nell’Incanto incastonata
al grembo d’una foglia

il Mio col Tuo silenzio
ascolto

@ 25 giugno ore 16,22

Svestita anche la Notte

Madido legno
dal Tuo tronco
magico
emani.

Su e giù
per monti e mari
il mio continente esalti
silenziati gli stivali
n u o v i
dimentichi
di ieri.

I nudi piedi mi baci
volente il desiderio
sulle piane bianche
dalla grazia in fiore.
L’arresa delle coste
calda fragranza scorre
scivoloso intreccio
nelle nostre bocche

svestita
anche la Notte.

@ 8,00

.Piove.

Una Nespola di cuoio
sulla zolla si sparge,
rotola e tace.
O p e r a il Vento
quando al basso succede,
da baritono si espande
in tenore che taglia

Anche Lei aveva fiato
e note
dal profondo al soprano.
Ma l’ugola
che corde ha messe
all’angolo
per troppo
preda è del rauco
e madre di domande

… figlia …

dove sia emigrata
la sua gola ampia e cristallina,
incipit di una non fine
che brividi perde
d’acqua

anche dalla pioggia che cade.

@ 7,59