Categoria: aforisma

Il Branco

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Tanta è la forza del branco
se per forza
s’intende la debolezza del gregario
che s’appiccica come gomma da masticare
a rancida saliva che solo può scendere
dove il basso tocca il suo punto più alto
senza la dignità dello sterco …
che in fondo rigenera i campi

Nel blu di un sangue blu vernice

Nessuno s’inchini al cospetto di una corona regale, in modo che Chi la porta possa sentire il vero peso di un diritto agguantato … fino a farla cadere.

E il nudo Capo per raccoglierla sia costretto a piegare la schiena come tutti coloro che per lui l’hanno piegata.

© ore 12,30

Portamonete

Quando

anche la risposta tace … è giunto il momento di morire … rimanendo vivi nell’assoluto silenzio

che non ha nemmeno più uno spicciolo da perdonare.

Vetrata

Se ti senti solo/a non abbatterti,

c’è sempre una VETRATA / tra noi e gli altri / solida e trasparente a tenerti compagnia.

VOLERE O NON VOLERE°

NON VOLLI QUEL CHE VOLEVO perché volendolo
avrei voluto per me la massima pena di un volere sostenuto
da un destino che mi voleva amplificare il suo implacabile
e iniquo senso della misura al di là di ogni volere.

°
Già pubblicato il 17/07/2023 11:00:12
e depredato assieme a:

SULLE COSTE DEL TUTTO E DEL NIENTE
18 Novembre 2023

Piove questo Dì senza pioggia
e non fa più male all’aorta: era nell’ARIA.

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FRESCHE MANI ALLA MIA SERA
10 Novembre 2023

da LISCE LENZUOLA ESSERE PRESA
senza muovere una piega i miei talloni di seta

Dialogo tra una Cornamusa e una Zampogna

Dice la Cornamusa alla Zampogna:

Taci plebea, non sei altro che Zampa di rogna!

Tu vieni dalle montagne delle pecore e dei pecorini. Io invece ho la testa piena di sangue blu, vesto elegante “scozzese originale”, con pieghe anche sui peli del nuovo re.

Di cui adoro le tenute, le ricchezze, le pretese, il suo circondarsi sempre di cose lussuose e belle … alla faccia dei poveracci.

E se rimango popolo tra il popolo è meglio, perché se prima godevo pensando alla regina, ora godo pensando al re!

Risponde la Zampogna alla Cornamusa:

Ma taci tu, aristocratica del mio stivale! Musa di corna e cornacchie. Il mio nome è Zampogna e di cognome faccio Ciaramella, che ricorda il dolce sapore di una caramella.

La mia è una dinastia di suoni agresti sparsa in varie regioni, che col tempo si ampliò per cultura trasformando i miei discendenti nell’intellettuale oboe.

Io, rimasta Cornamusa, amo le rudi pietre e la vita semplice; appartarmi tra logge di montagne e scaldarmi nelle capanne.

Alle feste incoronate da una tradizione travestita con diplomazia politica, preferisco la maestosità di un alveare pieno d’api produttive e ronzanti, sentirmi suddita dell’unica regina che merita di esser chiamata tale: ossia l’ape regina.

Perché veramente nasce diversa, per eredità cromosomica, aspetto, qualità. Ed è regina che regna su un regno non creato col sangue degli altri viventi.

Ormai scendo poco a valle: sono stanca e di questi tempi s’incontrano per strada troppe cianfrusaglie.

Può accadere mi ricordi del Natale … e allora, in onore dei miei avi, faccio un salto in città.

© ore 18,47

Dolore e Pensiero

Quando il Dolore d’un Pensiero è troppo alto per poterlo scalare, e nessun urlo basta a farlo giungere fino in cima … non resta che affidarsi al Silenzio.


Il Silenzio che più d’ogni corda vocale apre a sè stessi il proprio sentire … e quello di chi con commozione sa ascoltarlo.

© ore 8,27

Ama il tuo cane come te stesso

Ama il tuo cane come te stesso, non abbandonarlo!

E ama tutti gli altri animali.

Se non ti senti di amarli o sei putrido di cattiveria … ignorali, non farne dei giocattoli, non torturarli perché anche loro sono stati scelti dalla vita!

l’IO e Dio

Dio non è che l’emanazione dell’Io umano.

Spiegazione:

Dio non è che l’emanazione dell’IO narcisistico e immortale che ognuno possiede finché la vita accoglie.
Tipico ed esclusivo dell’essere umano, libera e estrinseca un’unica immensa illusione.
Tale emanazione ha svariate forme religiose ma il medesimo fulcro: contagia dai primordi, e si tramanda ereditata anche nei cromosomi.

© ore 8,20

Fino al limite del mondo

Il corpo è frutto:
quando matura fino al limite del mondo … puoi amarne solo l’essenza, il ricordo.
che contiene anche te … se hai uno specchio a portata di sguardo.

Spiegazione:

il corpo è come un frutto. Se lo ami lo scegli e lo gusti.
Prima per la sua forma, poi per il sapore e tutto l’organolettico che contiene.
Lo possiedi e ti possiede nelle fasi che la fortuna concede.
Ma, e ripeto, quando è maturato fino al limite del mondo … puoi amarne solo l’essenza, il ricordo
che contiene anche te … se hai uno specchio a portata di sguardo.

© ore 7,54