… e Io …

Quasi lo tocchi
il Tempo
dolcissima desolazione
di un convento
nella fulgida estate.
Secchi muri
si sbriciolano e rimangono
come lì da sempre
cipria alla terra, cipria al selciato
sacro e profano assieme
angeliche ali
folletti e fate

Guardalo il pensiero
sonnolento come evade
senza fiatare
su quel consumato.
Il verde che lo tiene selvaggio
di nobiltà lo cresce
senza spazio né momento,
il dolore più non resta
dalla luce è accecato
cicatrici scorre
sorgenti fra rocce
arterie lievi

Questo il Mondo
che fino alle ossa voglio
film dove s’entra
senza inutili parole
col respiro della festa

… e Io …

ombra alla mia ombra
nell’Incanto incastonata
al grembo d’una foglia

il Mio col Tuo silenzio
ascolto

@ 25 giugno ore 16,22

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