Autore: Maria Pia

Dentro l’Altrove

Cosa si nasconde
dentro l’ inchiostro che non vuole scrivere,
nell’interno più profondo attraccato all’intuire?

Se non il chiuso stretto dei segreti
in mucchi d’angoli
da troppi inferni impresso e da pochi paradisi

lì,
abissi d’urla e bisbigli
sguazzano chiostri atipici
non meditano né pregano
e pronta è l’esplosione
a rimuovere carezze da tutti i laghi alpini
a spappolare tenebre con tagli d’accette
a sbollire istinti che nessuno chiese

in nome del sangue dei vivi
in nome del sangue dei morti
dato – preso – ereditato

O semplificando nomi
nottole e colombe
cieli alti e dirupi privi d’etica e morale
dibattenti
l’annaspo schizzato sulle facce delle case
non millantate con sorrisi d’angeli



avendo solo osato
l’ i n n o m i n a b i l e


macerie
marchiate da follia

Scialle

Del Me con Te
zigomi di luce
cammineranno
vertebra per vertebra
a schiena alta.
In un bar senza tempo
a palmi uniti ordineranno
del cedro fresco
viali pennellando
e file di lampioni …

nudi della prima – i –

Succo ne berremo
da farlo fuoriuscire.
Sai,
lo asciugheremo
lingua a lingua
fra le antiche vie.
Il mio anulare sarà solerte
e zefiro nascente
sulla Nostra pelle …

… mentre mi scioglierai i capelli
in uno scialle fluente
con tutta la profondità dei cieli

Cuore e Mente

Ah, prenderti dal nido
un poco di respiro
e assieme al mio
riconsegnartelo
in complice assonanza

e s s e n z a

il mio sentirti e li vedermi

a c c o c c o l a t a

sotto un tetto d’ali
fra le Tue braccia

Ensō

Scorre

la seta del cigno dagli occhi bianchi
gira e si rigira
dentro il suo ombelico
silenzio dipinto
nudo senso dell’acqua

emerso

l’incedere lento, affusolato
le piume perfette, il tono glaciale

pare senza zampe …
… quel cercare l’Infinito nel laghetto di un parco

Andante

Volgo,


e scricchiolano la ghiaia.
Rispetto vorrei dai miei passi:

Tacete vi prego!

Qui tutto ha sapore d’inverno
turbare non voglio
quel sonno che veglia lo stormire degli alberi,
la loro voglia di primavera
che rami pianta in cielo

Né voi che grondate a linfa secca
scintillata rugiada

speranza bevendo dall’umida terra

Che cosa è il male?

Può essere un mal di pancia, il babau della porta accanto o di quella più spostata con tanto di forcone e fiamme.

Può essere semplicemente un rettile affetto da paranoia in doppio petto che si serve di servi.

L’ultimo°

Ha freddo il treno della notte.
Quale?
Uno dei tanti – soli

il Nostro
unico

disperso

                      

nelle valli del sole

dove l’infinito
vince l’orizzonte

Dirlo

a questo sguardo autoctono
che scocca dal suo molo

e vola

e mi ritorna

°
Sezione Opere : Ultimo

Tema

E sia.


Scriverò di temi universali.

Svolgimento:

per esempio della pace nel mondo
degli inciuci politici
delle ingiustizie
degli integralisti
dei sessuologi
dei preti che si sposano
delle coppie a fritto misto
di virulente invasioni
della vita e della morte
dell’amletico vax o non vax

di ciò che va ad estinguersi per colpa dell’uomo
quale uomo
tu io noi voi
considerando la donna e ogni bile varia variabile

E poi di tante altre cose che sono le medesime cose

/dimenticandomi/

Tanka

Latte di neve
munto dalle nuvole
libra nell’aria

vagisce un filo d’erba
immensa culla bianca

Sarò così …

… rosse le unghie
rossa la veste
rosse le labbra
sulla pelle candida


del succo di lampone
in mano,
l’occhio Tuo languido
a mescolarmi
il sangue

E sarò così

pura passione
puro rossetto
che vuole essere mangiato
sensualità
fra voglia e sentimento

/mentre a piedi nudi ti passo/