Ai confini del Regno

Malinconico guado il tuo pensare.
Armonia silente
di solinga gente appena sparsa.
Pallidi i lampioni dietro le vetrine
stanno per dire basta.
Una strada casta assorbe nuda aria.

Brillano colori ma non sono allegri
oltre il segno vanno tra corpo e anima.
Geometriche visioni e luci fredde
tagliano
il reale accampamento del mistero
della noia anche
l’artificio della scena
l’inquietudine che acchiappa
in questo essere o non essere
desertico
ai confini del Regno.

Una donna siede a letto
volta alla finestra evade sui tetti.
Ha cappellino giallo un’altra
la sua tazza carezza
luci in punto fuga sul suo tavolo
d’ombre.

<Hopper>

tu eri … e sei
non ciò che l’occhio guarda
ma quel che il cuore sente pur con appesa ragione

e ogni Tela tua ne è testimone.

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