Palchi

Respira delicato
piano uscendo dalla sua compagna
l’autunno che pare fragile –
tra percallini rami
rinnova melodie di fianchi andati

Labiali strati cinguettano
vaganti furtivi rami
gole vive ai nidi
esclamati imperterriti
sulle corse dei rivi audaci

E spiuma clorofilla da corpi lignei
il sonno e la lentezza – i colori ardui e tenui
staccandosi nell’aria girandolando stelle –
in odore di spore e castagne
come fuochi di vecchi paesi …

… e rossa ambrata esangue
è la promessa muta dei ceppi –
l’antropomorfica visione di voler ardere
nuovi amplessi su nuovi cuscini

quando i palchi cadranno ai cervi

© ore 7,59

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