Categoria: poesia

La Camicia

L’abbraccio che ti coglie
nella sua camicia,
nemmeno un figlio ha fatto questo.

Passano le stanze
sfilano stagioni in passerella
ma tu sei rimasto uguale dentro un corpo grande
e i fiori li accompagni.

Chissà se preghi
o se lo vedi e gli parli.

La voglia di carezze
vivi nella testa


impossibile alle mani

@ ore 7,00

Fra sospiri di campo

Nera seta
di un cielo profondo
fosti tango a vuoto avorio

eppure brilli
zigrinati punti
su due fili sottili
indissolubili cicatrici
la tristezza dei miei occhi
che nessuno ascolta

/così come voglio/

Fra sospiri di campo
ti ripongo

i miei polsi a germogliarti

il buio silenzioso

@ ore 6,44

Gabbiano

Laggiù
dal pontile
ammiravo l’orizzonte svanire.

Con gli occhi fermi
resistevo al battito
fino al punto massimo,
fino a quando il bruciore
non carpiva lacrime
che poi grondavano
dietro al respiro
… silenti
rivoli …
sulle mie guance abbagliate
evaporando.
A volte
una
ne scampava,
impigliata a un angolo di bocca
mi sussurrava del sale
che non aveva fine.

Ma ancora ci provavo
senza mai desistere
da quel pontile
volta al volo alto del mio gabbiano
che lì si levava
… beato
leggiadro …
con le sue virgole d’ali

per ingoiarsi tra cielo e mare

e ritornare

@ ore 7,29

Sguinzagliando le braccia

Di sete
ebbi i n t e n s o lungo manto,
un pugno rosso in petto
pieno
fioriva e sfioriva sanguinolenta
aria

Corsi ,
con supremi mantici
corsi.
Radunando fiato e mille ferrati cavalchi
su desertiche spiagge,
battuta da salsedine celeste,
le impronte risucchiate dal mare

… finché non arrivai …

e sguinzagliando le braccia
a Eolo che mi sfogliava

per un sorso di luce
non mi inginocchiai

@ 16 agosto ore 10,30

Bruma

Un ciuffo di bruma
colgo
da rugiada bagnato

< sentilo sulle Tue dita >

nel mattino fresco
indeciso quasi
fra i bagliori sbadiglianti
di questa estate
troppo calda

<>

L’accarezzo intanto
affinché i suoi capelli sciolga
e tra dipanate tende
farmi entrare
a Ieri
a Noi

c a m m i n a n t i

con qualche spicciolo in tasca
gli sguardi a illuminarci
anche la lingua d’una lacrima


e Io dentro la Tua bocca
a inebriarmi
senza più domande

@ ore 7,30

Pettinando la strada

Ricordi
quel viaggio senza stelle
a chilometri tanti,
i lampioni a luce
appannata
steli fra l’acqua
in rada.
E quella dignitosa,
serbata
dalle persiane

Tremula sera
lontana,
il nido
a bruciare nelle giugulari,

e l’aria che chiedeva
dei baci in tasca …

… di contarli
pettinando la strada

@ ore 7,30

Onomatopeica

A m a c a
fra sole e zebre
mi dondola leggiadra.
Avvampa
la luce che va e viene
con miriadi di sfere
fluorescenti

E respira l’Albero mio
a liberi capelli,
i suoi sui miei
vaporosi all’altalena.
Allure e brezza
a far di labbra e cuore
profana attesa benedetta

Baciami allora
da sopra a sotto,
dammi la Tua brocca fresca,
e che carezza scorra
dolce
planetaria
onomatopeica


a idratare della mia Casa
ogni filo d’erba

@ ore 7,00

Lasciami e Prendimi

Vale perdersi
a volte
quando ossessiva torna
la paura
e restare vorresti
da condizionali
prosciolta
nel pieno flusso dei sensi
almeno somigliante
a impronte
al risvolto d’una manica
sulle pendici del comprendere
dentro una tazza con Te

Ma in queste staccionate
lasciami e prendimi
P e n s i e r o
che esuberante sfarfalli
e pari il ghiacciaio che guardai
sulla vetta del giorno,
a due passi sembiante
lontana gambe d’anni
la realtà dal sogno

Tu
che sei acqua in pugno
con tutto ciò che è stato,
via dell’illusione viva
solo coniugabile

a una collana di pietrisco

a un cammino tra tanti

@ ore 7,00

Chicchi e Cenere

Ci guardano i ricordi
anche dai cassetti
raffazzonati e in pieghe.
Loro sanno
ciò che ora siamo …

… ci guardano i ricordi
tante valigie al seguito
dentro pensieri,
oltre la carne
a mietere …

… chicchi e cenere,
stampati a ritornarsi
d’anarchia perpetua
finché il campo
muove

.

Vita
li possiede
p r o p r i a
e nutre e sboccia
figli della mente

e del tatto che li tocca

@ 7,30

Senza che il Pensiero si voltasse

Immagonito silenzio
anche fra rumore
ritaglio
affinché possa occultarsi
il mio piccolo fiato
in sola solitudine

Cauto e guardingo il passo
all’angolo di un solaio
incastonata
più non voglio essere
pensata o ricordata
io che tanto amavo la paglia
e pronta m’accendevo a un sole caldo

Voluta
desiderata
fresca fonte in piena estate

A far l’amore
senza che il Pensiero si voltasse

@ ore 7,00