Categoria: poesia

Controllo bagaglio passeggeri: Un funzionario a Ponte dei Molli

A precipizio la corsa, l’affanno
il fermarsi un attimo per recuperare aura orbitale e acqua fresca
prove dell’ultima cena su azzimi incrociati
a trasversali lente iniquità di turni raccomandati

Il foglio disponeva:
Un funzionario a Ponte dei Molli

In punta di gesso aveva scritto l’ardesia quando era il tempo dei banchi.
Ma allora le banchine chiamavano a funzione peculiare l’indice imbrattato
dopo anni giunto ai bagagli doganali, a motto e dovere:

1 Kg.di caffè non può passare

Intanto che passavano invece
casette diplomatiche a dimensioni varie
occultati segreti in legno chiaro.
Dichiarati masserizie, abiti e cose a uso personale.
Erano esigenze altolocate
che andavano e venivano a necessità continua.
Pensavo senza divieti cerebrali
ad archi e frecce nucleari
a opere d’arte, e a quella neve bianca
che non scende giù dal cielo e non splende col Natale

Io armavo le mie dita per procedere …
e sempre la stessa voce mi sparava il privilegio in faccia:

-Lei non sa chi sono, che ho il potere di lasciarla a piedi!

Scoccavano monocoli insaturi affacciati su sorrisi patacca
urtando i miei timpani impotenti

Breve Incontro °

Treni
in chiaroscuro a sera
scivolano fumanti scie
lasciando garze di nebbia.
Nel bar dell’altro Tempo
fu quel Breve Incontro
a sbocciare desideri,
la vita da sogni impossibili,
da cappotti freddi
e disabitati

Cimeli
l’Anime su quelle vie,
meditano
iniziando dalla fine.
E piene d’emozioni
scorrono
quando il Ponte racconta
di arrivi che partono
per sempre

Pallidi
volti i restati lampioni,
legati da segni segreti.
Lo sguardo li custodisce
per non far capire
i risvolti delle sere
le piaghe in un sorriso

e quanto sangue costi

rinunciare all’Amore

°
Liberamente ispirata al film “Breve incontro” (1945)

La Tua bellezza più bella

Chi sei
rosa nella neve
indecisa tra cipria e perle
°
°
°
Loro non ti domandano
eseguono
°
°
°
Bianca la cipria
della neve
bianche le perle
intirizzite dal freddo
°
°
°
Eppure
anche col capo chino
emerge
la Tua bellezza più bella

@ ore 7,30

Stretto Stretto

Trema la lingua
mentre ripensa al vivo della scena …
… sfuggendo una goccia di saliva

E in Prima Persona
pronuncia:

Annusarti vorrei
Stretto Stretto
e del Tuo odore riempirmi
il resto della vita

@ ore 7,30

Kiss Me

Torno

Eccomi …
… che vi discendo
il corpo snello

C’è attesa
alla mia entrata e a quella delle mie ancelle

<Io bella>

dai lunghi capelli
in nera seta
<Tu>
sul palco
le corde t’ecciti
e sguardi mi lanci
a ormoni accesi

nomi scrivi
mari vibrando su colonne d’Ercole
e dopo …

raggiungi e prendi

quel che ti brama e spetta

@ ore 7,00

Sonata per Pianoforte

Sai
di costellazioni
misteriose,
di lune
che affrescano le fronti

Sei
alchemico
a unire i ponti,
la pelle che indosso
con le Tue mani addosso

So
del vento che mi scorri dentro
elettrizzante
mosaico di voglie,
dei baci di sangue e pensiero

del nido che ci condivide il cuore

@ ore 7,00

A un giro di compasso

Accendimi l’ombrello,
lo fumeremo assieme.

Ne faremo capanna,
idealità promiscua
passo a passo
col respiro

Gocce
di magia impellente
ci avvengono,
colorano di rovere
i sensi

Versami intanto un po’ di sguardo:
fresco e caldo
vellutato e a bollicine
che a un giro di compasso
ti trattengo

per lasciarti

e tornare a finirti

@ ore 7,30

Amore di pietra, Amore di fuoco …

… si presta
alla pioggia sottile, malinconica.
Al suono non suono
d’una pasta sfoglia,
al grigio basito fra pareti di gomma

Le castagne hanno il rosso del forno
da qualche parte in incognita
c’è un cartoccio ad accoglierle
fra palmi cavi e congiunti
a dire d’amarle e d’amarsi
bruciando fragranze d’autunno
l’inverno che soffia sul collo
con le labbra alla tazza
già umide

E il gelo è calore
se il latte sgorgato dai monti
due mani raccolgono in Una

@ ore 7,00

Col mio Naso a fianco

Sono più forte
col mio Naso a fianco
ora.
Compagno mio
abbracciami!

Inezie tutto il resto.
Il vissuto
fra Te e Me
importa
e ciò che ne potremo.
Non hanno senso gli altri
se il posto tuo
alla mia tavola
è vuoto

Capita insegni
l’improvvisa assenza,
ciò che doveva essere
l u c e – p r i m a

Un giorno ce ne andremo
da questa terra
bassa e dura per la schiena,
o altro saremo da Noi stessi …

… ma lo faremo insieme.

@ ore 7,00

A liberare tutti

A volte torno.
Sulla sedia di paglia
le gambe a penzoloni

M’alzo frettolosa
saltellando verso il sole

La testa a cuccia sopra un muro
a far la conta,
le braccia quali ali,
un occhio aperto e l’altro chiuso

E poi in cerca delle ombre

… a liberare tutti …