Cerbiatti soli

Valse qualità alla solitudine

ed essa abbassata
si levò nel riconoscerci

Andato il tempo delle impronte
su epidermidi umide distese –
laddove gli espansi respiri
s’incontravano
orma a orma sguinzagliati
e sorridente pianto di gioia
giocava ogni risorsa

tu ed io

anime autoctone
dentro questo cancello
a cui non basta voce –
ostinati a sperare
altra terra e altre ruote

sogno non ammesso
d’una futura aurora
congiunta, dubitativa

dispersi a rincorrersi
in cieli dissoluti, impervi

Noi
cerbiatti soli

© ore 9,36

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