Y

L’amavo

sul mio corpo ignudo
nell’immaginarla mentre la guardavi
e un giro di lingua ti facevi sulle labbra
sfilando la vernice dai miei colli alti –
felici di cadere senza d’abbandono piangere
i loro tacchi

Anche io l’avevo magica!

E non mi stupivo
di quanto belli fossero i fianchi
da nord a sud della mia spiaggia –
Tu di voglia ribollivi
e sgorgava l’estuario

Bisogno non sentivo di nastrini vellutati
né di balconi per affacciare seni candidi

a pelle vera che di giovinezza si rosava
quando mi percorrevi con membra e anima

e i nostri petali in unico fiore morivano per sbocciare

e risbocciare …

© ore 8,42

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