Sulla Via dei Venti
Andare –
dentro un mare di luci fatue
come fosse altro tempo,
un nuotare in mondi fatati
E rivedersi
ingenua vestale
attendere giochi sopra il letto,
quel richiamo
del nome sotto la finestra,
ebbra entrata in sale danzanti
Lasciare cibi frugali,
e imbanditi da gusti desueti nutrirsi
d’auguri tanti, d’abbracci alla lavanda
affollando agrumi fra sorrisi bianchi
per credere all’essenza
scibile della Ricorrenza
Senza pensare che di più s’uccidono i maiali
e ovini e alati:
carne e sangue in nome d’una stella santa
Noi
che fummo pupazzi fatti in endovena
di ideali sogni,
inventati eppure veri –
pupille
di uno scatto sulla “Via dei Venti”
immortali davanti a questo sguardo
È natale, è natale!
Finalmente era natale
© ore 8,51