O n i r i c a

C’era vento.
Basse nuvole da neve
nicchiavano ormeggiate in cielo.
La mia stufa accesa
aveva lingua calda
ma non l’azione a regolare le tempie
né lo stacco dal fiato sospeso

Un ragno penzolava giù
dal tetto a velo,
anche lui indeciso o in attesa
nel calvo sistema.
Io Onirica mi disperdevo
su bianche distese,
al di là d’organze e vetri
che speravo m’accogliessero

Poi mi rammentai della mia fruttiera
del tondo tavolo d’ebano
e luce diedi alla mia guancia in ombra

cova di qualche mela ancora.

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