Il lago e la montagna

Sacra montagna
dal suo comò affacciata
su una costa della stanza
a ricordare come rossi
fossero i gamberi –

nel lago della sera
splendente si specchia
assieme ai suoi pensieri,
a flussi lavici
indelebili all’ardesia

Così come tu vuoi li abbia
mentre la cingi
nel lasso guardante l’esistenza
accoccolata fra le braccia
del quadrante …

… tanto che divaghi remi e barca
con il bagaglio a un piede senza traccia

Sa di scuro profondo
il molo – lì pescoso
sulla malinconia del creato,
ed è sonaglio d’argento
che brilla oro fuso …

… da Era ad Eco l’accartocciarsi
di un naso turchino

che trasformò in fato

i nostri polsi infranti

© ore 8,43

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