Splendida

Prove d’autunno
le narici ormeggiano nel pallido giorno.
Quanti ne svolgono
dormicchiano e si svegliano
allo scrocchiar dell’erba che involve
che a volte non ricordi quando era stato ieri
e quando è ancora oggi

Eppure – nel mio Eppure –
sentieri d’oro appaiono
con baffi d’argento
fra viali maculati d’acqua
appena accorsa
specchiando il cielo in terra
e dentro Noi
intorno e a rincorrerci
non muovendo un osso


falde di pensieri e desideri
che non possono spegnersi

né lo vogliono

E anche l’inverno
che cos’è in fondo
se non una promessa di ritorno

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