In groppa alla lingua

Non ricordo quando fu l’ultima volta

Forse dovrei mirare il raggelato punto
e da lì procedere su canoa a ritroso –
l’ormeggio scandagliare prima della chiusa
fosse anche eco su binario cieco

all’endovena giungere da una fronda convinta
alle parole implose dentro un mare in tempesta

e a quello sparo in bocca che suadente trascese
e s’ingoiò il peso delle vinte papille
non dire più nulla

in groppa alla lingua salpando via per sempre

© ore 7,11

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