D’Alloro e d’Alchemilla°

Passano la chiusa
diligenza e giorno,
effluvi di ieratiche droghe,
lunghe notti
dalle occhiaie viola

Ed eccola l’estate
torna
monotona non è
anzi
forte la calura
ma
pure l’ombra
agli angoli assiepata
dialettica al sole

Io la preferisco fra i conventi
dei giardini e degli orti,
nel silenzio delle mura,
quando l’aria prega d’alloro
e d’alchemilla brilla rugiada
nascosta.
Così che limo cocci di bottiglia
con l’ostia del ricordo

E all’orma di quel silenzio
volgo il mio

che in fondo a Lui somiglia

°
Dal Web:

L’alchemilla è la quintessenza dei ritmi femminili e dell’essere donna.
Stando alla dottrina delle segnature formulata da Paracelso, questa pianta
è attribuita al pianeta Venere. È il simbolo della femminilità
che riflette ¬l’arcano della fertilità e della nascita. Le guaritrici
conoscevano le virtù par-ticolari dell’alchemilla già prima dell’avvento degli alchimisti,
ai quale l’alchemilla deve il suo nome. Veniva chiamata «Sinau», la pianta con l’acqua
della vita eterna (sin = sempre; au = acqua), per via della goccia
d’acqua trattenuta alla base della foglia, ricordando un po’ l’organo femminile.
Questa goccia d’acqua non è dovuta solo alla rugiada mattutina.
¬L’alchemilla trattiene la perla d’acqua anche una volta evaporata la rugiada.

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