Col sorriso che sa piangere ancora

Meditano

il giglio e la rosa
ognuno in cima al proprio stelo.
Tra spine e chiese oltre la fede
odora di penombra la cenere,
ha piccoli semi accesi nel catino
ancora da spendere

E vedono linee nei sentieri
vigne sane con lo sguardo in gola,
l’indice buono che ci assaggia
l’uso del diaframma
fiato a fiato sulle corde di ieri

Vibrando vocali generose
intinte nell’adesso color rosso tramonto
a permettere salite e discese d’albe nuove

col sorriso che sa piangere ancora

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