Categoria: poesia

Pelle a Pelle

A palmo d’acqua le mani.
Sul bagnasciuga è cipria la luce
guance di mare

/pelle a pelle dalle mie parti/

Carezzano spiagge i Nostri passi
paesaggi mentali
orme reali una accanto all’altra

/l’odore del Regno rimasto uguale/

Tu
che mi entri dopo tanto cercarti

Cuore di biada

Le solite cose
che tanto mancano
/a volte/

lavare tazze di caffè
indovinando fondali,
sparecchiare
dalla tavola sazia
una piuma di riso
e un sorriso alla panna
nuvola bianca
che vorresti infornare
per farne nuovo pane

E quella luce nell’aria
che manca
/al mio sempre/

fluttuante
scienza lavica,
da un raggio di cielo alle tende
sospeso pensiero

Io
in corsa da ferma
a bastarmi
che divengo finestra,

cuore di biada

sulla Tua strada

A stiva piena

Un temporale
m’appare nella notte
a giro di cuscino
4 rupie e una mossa
rosso rubino
il prezzo sul veliero

Ti penso
a righe unite
su cavalli d’onde senza briglie
con la stiva piena
e nel mio cuore
dentro

mentre mi dipingi …

… e un filo d’oro ci lega

Sulla criniera del Colle

La luce andò dietro il Ponte
a scarmigliarmi pensieri
e ricordi

Fiaccolavano volti
processioni
sulla criniera del Colle
e s’incontravano
mare e sole
congiunti da una Via
diritta.
La barba bianca
al litorale,
le nubi quasi svanite

Aveva quella Via
vita a confine,
colori che univano
giochi
a voci bambine

Giungle di vimini
carezzavano ulivi,
i fichi brillavano
ampolle di miele

e anche il poco
si raccoglieva a mani piene

Ora come Allora

Scia sulla mia pelle
bianca
vellutata

il profumo intonso
ora come allora

e mi riconosce

e Io
il Suo mondo

a ogni passo di stormo

Zampillando

Un giro si conforta
a punta di danza
tra sospiri e respiri
z a m p i l l a n d o
magiche note su lingue d’aria

Ed è suono
ed è canto!

Nell’ andante
forse
mete a misura
d’ogni semina data e costruita.
Ebbi ieri e sono oggi
quel che fa gola all’invidia
che è il niente
e non può scalfirCi

Sapere che mi ami
è ciò di cui m’importa
e sempre mi fa crescere

… alta …

anche in mezzo alla folla

I n f i n i t i

Parole …

… isole

di naufraghi respiri
da stendere
e sparpagliare
affinché sforino la coltre
del Limite

e ci tornino
e ci restino
lì dove fummo
anche Noi
in qualche modo

i n f i n i t i

Quale Tu sei

Donarti
quel che sono
o credo d’essere

quel che non sono
e vorrei essere

e riceverti
quale Tu sei
nella notte che aggiorna
desideri e segreti

e il mattino risveglia
trovandoci insieme

Persisti …

… e il desiderio a briglia sciolta cavalco
infrangendo limiti e logica
densa di lucciole pulsanti nelle vie del sangue
pensieri naviganti divengono carnali
molecole di fiero pane

Gioca a cieca mosca il mio cercarti
dietro l’angolo
voglia d’esserti a corpo ignaro
colto a contemplarti

… per apparire senza tu lo sappia
semplicemente passandoti accanto

d’improvviso
rintracciata dal Tuo sguardo

Kiss Me (Two)

Pensare non devo più all’Amore
lasciamolo alle mele, o anche alle more

Divaghiamo allora …
verdi prati e bianchi monti
il mare al largo

e il cielo basso
meglio senza sole

affinché mi piova …

tutte le lacrime che in prigione ho nel mio cuore

@ 25 febbraio ore 20,28